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      E fatto questo, avanti di esso si presentano alcuni buffoni e buffonesse, e in sua presenzia sí dolcemente cantano che ad intendergli danno piacere e maraviglia; e doppo cantato che hanno, fanno menare certi leoni in presenzia del re, al quale fanno dagli predetti leoni fare riverenzia, facendo doppo questo portare certi cifi artificiosamente pieni di buon vino, e alla bocca di chi vuol bevere detti cifi porgono.
      Finalmente, queste e molte altre cose simili in presenzia di questo signore fanno, talmente che, se io volessi a pieno della grandezza di costui e delle cose della sua corte dire, indurrei piú tosto maraviglia che credenza, se prima non fossero con li proprii occhi visti. Né meno è da maravigliarsi che possa questo fare tanta e sí incomparabil spesa, imperoché in tutto il suo regno si spendono certe carte quali là si hanno, e si spendono per moneta, donde infinito tesoro perviene alle mani di questo signore. E di esso faccio fine.
      Una cosa maravigliosa e stupenda similmente scrivo, non come cosa che l'abbia vista, ma intesa da uomini veramente degni di fede, quali dicevano che in un regno sono certi monti domandati Capesci, dove nascono melloni molti grandi: quali essendo maturi si aprono, e dentro dicono che si trova un animaletto a modo d'agnello picciolo, quale ha il mellone e la carne insieme. E quantunque questo paia all'orecchie di chi l'intende incredibile, nondimeno, sí come nella provincia d'Iberina sono gli arbori quali producono uccelli, similmente può essere possibile e vero che ivi si trovassero li predetti melloni.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





Capesci Iberina