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      legitima solus coniuge natus eras,
      successisse etiam patris te laudibus aequum,
      non tantum vitiis imperioque fuit.
      At genitore tuo felicior ipse fuistihac in tam rari parte, Popele, boni,
      quod tibi dissimilem genuisti, quique putareta cuculo cuculum degenerare nefas.
     
     
     
      Popelo, primo di questo nome, e di Lesco terzo figliuolo, che da' Germani fu chiamato Osserich, morto che fu il padre prese il governo del regno l'anno del Signore ottocento e quindeci. Degenerò questo grandemente dalla paterna virtú, e sprezzando di tener la sede regale in Cracovia la transferí prima in Gnezna e indi in Grufficia, ove anco nel laco Goplo una fortezza edificò. Né altro di lui resta da scrivere, non avendo mai fatto cosa di memoria degna, ma atteso solo a piaceri e a solazzi. Soleva questo nelle sue maledizioni dir spesso queste parole: "O fosse io da' sorci rosegato!"; il che, quantunque a lui non occorresse, intervenne, come di sotto si dirà, al suo figliuolo.
     
     
      Popelo secondo.
     
      Dum timet hic regno, vir inutilis, et cumconiuge consultat quid male tutus agat,
      vim morbi simulat, patruos accersit et illis
      (viginti fuerant) toxica mista dedit.
      Orta cadaveribus vis murum erupit et illum,
      uxorem, natos undique dente petit,
      dilaniat: frustra medios fugiebat in ignes,
      frustra in Glopeas perfidus hospes aquas.
      Discite iustitiam, qui propter lucra paratasfertis et exertas ad scelus omne manus.
      Est Deus, est scelerum vindicta, est poena malorum:
      unde putes minime posse venire, venit.
     
     
     
      L'anno del salutifero parto della Vergine ottocento e trenta, Popelo secondo, succedendo al padre nel regno, non li fu punto dissimile ne' costumi libidinosi, percioché, lassato da parte i negozii del regno, si dette agli ozii, a' balli e alle delicie.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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