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      Ove entrato il devoto imperatore nel tempio nel qual giacevano gli ossi di quel beato santo, se gittò prono in terra inanzi alla sua sepoltura, e con ardente cuore rese grazie all'onnipotente Iddio, qual ne' suoi santi è mirabile, della recevuta grazia, e al suo voto sodisfece. Trattenuto poi per molti giorni onoratamente e copiosamente da Boleslao, e da lui di molti preziosi doni presentato, considerò Ottone molto sopra queste sue gran cortesie, e deliberossi di premiarle con qualche segnalato favore; onde, redottisi nella prencipal chiesa di Gnezna, lo coronò di corona imperiale e dechiarollo e confirmollo in perpetuo con l'autorità dell'imperio re di Polonia, facendo libero ed esente lui e i suoi successori da tutti i tributi e servitú debite all'imperio romano. Nel partirsi poi l'imperatore di quei paesi, per piú chiaro segno della lor stretta amicizia donò al nuovo re Boleslao la lancia di san Maurizio e un chiodo della croce di Cristo; e all'incontro recevette da lui un braccio di santo Adalberto, che dall'imperator fu in Roma collocato nella chiesa di S. Bartolomeo. E de piú tra lor parentella contrassero, avendoli data l'imperatore in moglie una sua nipote chiamata Risca, figliuola del palatino del Reno. E alla sua partita fu da Boleslao, con gran pompa e molta cavallaria de' principali baroni, accompagnato sino a' confini del suo regno.
      Questo primo re di Polonia tutte le cose con gran prudenza e fortezza maneggiò, e fu sopra modo bellicoso, percioché con guerre felici spesse volte ruppe gli eserciti de' circonvicini nemici e scorse senza trovar resistenza i lor paesi.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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