Pagina (427/837)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      sub Nigro, et primum congeminasse malum:
      iis cessit solis, alioqui semper in hoste,
      cum quocunque iniit proelia, victor erat.
      Arma Ruthenorum, ductore superba Leone
      et magna, exigua contudit ille manu.
      Obtrivit quoties Lituanum et Iazigas? (Hoc iaminteriit nostro funditus ense genus).
      Multa in Christicolas nil laudum habitura fueruntbella, lacessitus sed quia vicit habent.
     
     
     
      L'anno della salute nostra milledoicento e settantanuove Lesco Negro, duca di Siradia, nel regno al fratello successe; qual sin dal prencipio del suo regno fu da molti nemici travagliato, percioché i Tartari tornarono in grossissimo numero e dettero di nuovo il guasto alla Russia e alla Polonia. Contra quali andato con miglior fortuna Lesco dette una memorabil rotta a Leone, prencipe superbo di Russia, che accordatosi coi Tartari se gli era ribellato e avea molte compagnie di quei Tartari al suo soldo condotte; e avendo scacciati di Russia tutti quei barbari e amazzatone molti, ne condusse schiavi in Polonia meglio di seimila. L'anno poi milledoicentoottantadoi fecero i Littuani una correria nel territorio di Lubla e ne menarono via molti pregioni. Il che intendendo Lesco, con quelle genti che la brevità del tempo li concesse di raccorre se li pose dietro, e giuntoli appresso i fiumi Nemen e Narew li assalse, roppe e mise in fuga, e avendo fatto di loro una gran strage tutti i prigioni recuperò con la preda insieme. Ed essendo del milledoicento e ottantacinque tornati i Lituani a predare in molto maggior numero, furono similmente da lui rotti e scacciati e toltoli la preda e i pregioni.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





Nigro Ruthenorum Leone Lituanum Iazigas Hoc Christicolas Lesco Negro Siradia Tartari Russia Polonia Lesco Leone Russia Tartari Tartari Russia Polonia Littuani Lubla Lesco Nemen Narew Lituani