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      Fece gran guerra con i cruciferi di Prussia, e avendoli essi piú volte con correrie travagliato il suo regno, sdegnato il re condusse le sue genti armati in Prussia, l'anno milletrecento e trentauno. Ove trovò che i nemici avevan rinforzato il campo loro con bande fortissime di Teutoni, co' quali del mese di settembre venuto animosamente alle mani, nel primo empito de' suoi Poloni fracassò le prime squadre de' nemici; e fattoseli poi contra la seconda battaglia de' Teutoni, guidata dai commendatori Russer, conte di Plauno, e Otto Magno di Brunsdorff, si renovò un crudel conflitto e sanguinoso. Ma fu tal la virtú e fortuna de' Poloni e del re loro che, fraccassate le forze de' nemici, restarono al fin vittoriosi, avendo oltra altri molti amazzati in questa fazione quattromila cavallieri cruciferi, tra' quali molti commendatori e altri personaggi di conto. Dopo la qual vittoria tornato Vladislao in Polonia, preso da infermità giunse al fin della sua vita in Cracovia l'anno milletrecento e trentatre.
     
     
      Casimiro Magno.
     
      Nil hoc splendidius, nil magnificentius uno est,
      quodcunque illius respiciatur opus.
      Legibus armavit patriam, placidumque sub illolibertas ad nos protulit alma caput.
      Oppida tot cinxit muris quot pene per omnehoc regnum muris oppida cincta vides.
      Tres simul hospitio excepit cum Caesare reges,
      cum tibi dat neptem, Carole quarte, suam.
      Rex ingens opibus, bello, pietate: quid illum,
      quid premis infami, Cypria, sola nota?
      Hunc dici Magnum est iniuria magna, Poloni:
      iure suum nomen Maximus esse potest.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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