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      Sono i Poloni dotati d'industria eccellentissima e si dilettano saper varii lenguaggi, e prencipalmente son della lengua latina peritissimi, della quale come della lor nativa per la maggior nelle città e ville communemente si servono; ed è cosí familiare a' poveri e a' ricchi, percioché non sparagnano a spesa né a fatica alcuna in fare che i putti siano in quella amaestrati ed esercitati. E di qui viene che quasi tutti parlano benissimo latino, e questa mi par cosa degna da esser osservata, che delle lettere o scritture del lor idioma o sia nelle cose sacre o sia nelle profane mai non si servono, anzi tutte le leggi cosí civili come de' nobili e de' villani son latine, e le cancellarie tutte le lor espedizioni in lengua latina fanno, da che nasce che tutti in questa lengua dottissimi deventano. Hanno di piú i Poloni e i Lituani la propria e perfettissima proferta d'essa lengua, talché nel lor parlare con una certa grazia e dolcezza gli accenti d'essa giustamente proferiscono. Per il che appare che la Polonia i studii di tutte l'altre gente supera, essendo che pochi sono quelli che benissimo non parlino latino, e molti che la lengua germanica, l'ungara e communemente l'italiana e indi la francese e la spagnuola possedono.
      Si delettano molto i cavallieri degli ornamenti de' lor cavalli, de forti e bellissime arme e di veste sontuose e ricche. Nelle battaglie campestre o pochi o molti che siano allegramente assaltano il nemico; piantano le lor trinciere con sommo giudicio, serrandole d'ogni intorno con le lor carrette, talmente che non meno vi sono entro sicuri che se fossero dentro a qual se sia fortezza.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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