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      Quale in questo luoco (tolta parte informazione da dotti cosmografi e da quelli che per esso han caminato, parte avendolo con l'esperienza e con i proprii occhi visto) abbiamo descritto con le sue regioni, ducati, provincie, rocche, castelli e cittade prencipali, con i fonti, laghi e fiumi che per tutto il paese scaturiscono, e finalmente con i costumi, religione, abito e consuetudine del vivere e il titolo del quale s'ornano i suoi prencipi. A che aggiunto abbiamo, e con buona fede, i fatti prencipali, o per dir meglio la tirannide in poco tempo esercitata dal presente prencipe. Oltra le qual cose n'è parso anco di scrivere i costumi e modo di vivere de' Tartari campestri, in orde divisi.
     
     
      Della regione di Moscovia e della sua principal cittade, dell'istesso nome chiamata.
     
      Moscovia, detta volgarmente Moskzwa, è città grandissima, capo e metropoli della Bianca Russia, ed è sottoposta con tutta la provincia, over ducato, al granduca de' Moschi; e questo nome prese dal fiume Moschwa che appresso li corre, il quale ha il suo fonte nella provincia towerense, al castello Olesco vicino, e da Moscovia luntano ottanta verst, cinque delle quali fanno un miglio polono. E indi, passata che egli ha Moscovia, e recevuto che egli ha alcuni altri fiumi, seguita il corso suo verso levante e finalmente nella provincia rezanense col fiume Occa si miscia.
      La città di Moscovia, che assai verso levante si distende, è tutta di legnami fatta ed è assai grande; qual però a guardarla di luntano pare assai maggiore di quello che essa è, percioché i molti orti e i spaziosi cortivi in ciascheduna casa e la larghezza delle strade fanno mostra d'una grandissima cittade; a che si aggiunge ch'avendo tutti quelli artefici che nei lor esercizii adoperano il fuoco le lor case fuor della cittade con un ordine lungo, ciascuna delle quali ha seco uniti e campi e prati, rendono la vista de una città fuor di modo grande, e in oltre gli accresse non poca grandezza il castello Nelewki, cosí detto dall'empire spesso i bichieri.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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