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      Non ha questa provincia né miel né fiere di sorte alcuna, da' lepori infuora, de' quali ve n'è copia grandissima. Produce frumento ed erbaggi communi; ceriese non se ne trova pur una, e gli altri frutti sono molto insipidi.
      L'aere è poi tanto sano che oltra il Tanai, verso il settentrione, e anco verso levante, mai si disse che vi sia stata peste; patiscono però spesso di quella infermità che da noi febre acuta è chiamata, la qual poco è dissimile dalla peste, e in lor lenguaggio la chiamano ognyowa, come a dire infocato, percioché come fuoco i corpi infiamma. Ed è molto tra lor contagiosa, facilmente a chi non si guarda attaccandosi, e pochi a che s'attacca vivi restano.
      Son questi Moscoviti assai piú astuti e fallaci de tutti gli altri Russi, e, se negoziano con qualche forestiero, per aver maggior credito non confessano d'esser Moscoviti, ma fingono d'esser forestieri ivi venuti di Novogard over di Plescovia ad abitare. Quattro sorte di moneta per tutto il dominio del granduca si spendono: la moscovitica, la novogardense, la twerense e la plescoviense. La moneta moscovitica non è tonda, ma ovata, e in lor lengua detta dzienga, le quali di doi sorte si battono: nella prima è da una banda un uomo nudo a cavallo che con la lancia ferisce un dracone, e dall'altra il nome del granduca; nella seconda, dall'una e dall'altra banda vi sono lettere che il nome e i titoli del granduca esprimono; sessanta delle quali vanno a far un ducato ongaro. La moneta di Novogrod ha da una parte l'imagine del prencipe che sede in maestà, con un uomo dinanzi che se gli inchina, e dall'altra è di lettere piena; e chiamasi newogodka e vale il doppio della moscovitica.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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