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      Dipoi fin dentro alla città di Pola, Caidan, sí come aveva ordinato con Batti, passate e ruinate la Bossina, la Servia e la Bulgaria si fermò circa il Danubio, fin che la compagnia dell'imperator Batti fosse giunta. Ma Batti dopo la partita di Caidan cinse di trincee, combatté ed entrò in Strigonia, città in quel tempo molto famosa, e gli abitatori della quale erano Alemanni, Francesi e Italiani mercatanti. E perché avevano ascosi i tesori cercati da' Tartari sotto terra, perciò tutti furono morti senza alcuna discrezione d'età né di sesso. Avendo destrutta Strigonia, passarono lungo al Danubio presso all'esercito del principe Caidan, che gli aspettava. Finalmente entrarono ne' loro paesi per la via d'onde erano venuti, lungo la palude Meotide. Afflissero i Tartari l'Ungheria quasi per spazio di due anni con varie disgrazie.
     
     
      Come papa Innocenzio quarto mandò al gran Cane, esortandolo che non volesse perseguitar i cristiani, e come egli pigliò la fede di Macometto.
      Cap. 5.
     
      In quel tempo che partirono i Tartari, tremò tutta l'Europa, e i principi cristiani consultarono l'un con l'altro per riparar alla ritornata loro, quando un'altra volta volessero venire. Innocenzio ancora papa quarto mandò frate Ascelino con pur assai altri frati del suo ordine e d'altri ancora dal concilio di Leone al gran Cane Cam nell'anno 1246. I quali per l'Alemagna e Boemia vennero in Vratislavia, dove onorevolmente fu ricevuto da Boleslavo, duca della Slesia e Vratislavia; dipoi passando per Lancizia fu alloggiato umanamente da Conrado, duca della Mazovia; dipoi condotto a Cracovia da Boleslao Pudico e sua madre Grimislava e ancora da Prandotta, ordinario del luogo, benignamente raccolti e trattati furono, e di piú pelli quanto meglio e piú poterono preziose e sottili provisti, oltra quelle che comperarono co' loro denari per donare, perché egli è atto vituperoso entrar a' principi de' Tartari senza presenti.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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