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      Onde poi ritornati nella Vandalia e Polonia fin al tempo di Stillicone, capitano romano, ivi si quietarono, avendo riportato con loro una grandissima quantità di monete d'argento, sí come si può far coniettura da certi segni. Percioché quelle monete avevano improntata la effigie d'Adriano imperatore e la circonscrizione, e ancora adesso se ne trovano in Polonia presso i fiumi e scopriture di campagne, per acque di torrenti e dai lavoratori de' campi; e li chiamano danari di santo Giovanni Battista, perché hanno il capo solo, con il collo che pare troncato.
      Desiderando Stillicone, conte e capitano romano nei tempi di Onorio imperatore, acquistar al proprio figliuolo Eucherio la grandezza del romano imperio, non restò fin che ebbe subornati i Vandali, i Svevi, Allani e Quadi a mover guerra al dominio romano. E cosí, entrati un'altra volta nelle Gallie, voltarono sottosopra tutte le cose sí divine come umane, destruggendo e ruinando il tutto. Dipoi, cedendo alla furia gottica che gli veniva alle spalle, spinsero nella Spagna perturbando e terribilmente ogni cosa malmenando; né anche là si fermarono, ma da Bonifacio, capitano romano, chiamati, nella Africa traghettarono, a ferro e fuoco mettendo il tutto fin che l'ebbero fatta loro. Nel primo anno adunque di Graziano imperatore, che fu negli anni di nostro Signore trecento e ottantuno, la suddetta moltitudine de' Vandali, uscita della Polonia, ebbe per re Modogosillo, il qual regnò per spazio di anni trenta. Dopo questo, il suo figliuolo Gonderico regnò nella Spagna anni sedici.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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