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      Sono soggetti al granduca della Moscovia e pagano il lor tributo con pelli di diversi animali, quando non hanno altro che donare. È ancora da notare ch'hanno fallato alcuni famosissimi scrittori, i quali hanno creduto che in quello cantone presso al mar Settentrionale siano regioni piacevolissime, nelle quali per il temperamento del saluberrimo aere siano uomini che lunghissimamente e beatamente vivano fin che, da tedio di lunga vita crucciati, da' monti nel mare per finirla si precipitano. Che beatitudine può egli essere non aver né pane né vino e niente altro di piacere che temperie d'aria? patir sempiterno freddo e nel solstizio iemale provar continua notte, nel solstizio estivo perpetui e tepidi soli vedere? Oltra che in Iurha e altri luoghi sotto la tramontana non si cavano ori, argenti né altre minere di sorte alcuna. Dove le favole non corrispondono in questo, che i grifoni e altri uccelli grandi non proibiscono né il cavar dell'oro né il portarlo fuori, perché non ce ne è, e manco simil sorte d'uccelli come gli descrivono si ritrovano in alcune parti. Si porta bene a noi un certo uccello di rapina, della grandezza d'una aquila, ma con maggior ali e coda, in foggia di sparviero, e lo nominano i Moscoviti kizecoth; i nostri lo chiamano bialozor, quasi che sia d'un colore che alquanto biancheggia sotto al petto. Tutti gli altri uccelli di rapina, come sono falconi e sparvieri e altri simili, tanto hanno paura di questo uccello che, come lo hanno veduto, tremano, cascano e muoiono incontinente.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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