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      Solat è chiamato da' Tartari Chrim, e per questo chiamano l'imperator cremense Cesare prekopense. L'altra minor città è Kirkel, e sopra di quella vi è un ciglio alto, nel quale è una rocca fatta di legnami e zolle di terra. Sopra questo ciglio, come si dice, stanziava un dragone che divorava gli uomini e i bestiami; perché gli abitatori, avendo abandonato i vicini luoghi, fuggirono. Abitavano in quel tempo nella isola Italiani e Greci, uomini cristiani, i quali pregarono la beata e gloriosa Madre d'Iddio che gli volesse liberar da questo pericolo del dragone. Videro adunque in processo di tempo una candela accesa sopra quel ciglio, perché tagliarono il sasso e fecero in quello una scala da poter salire; per la quale ascendendo alla candela ardente, videro l'imagine della gloriosa nostra Signora, nel cospetto della quale ardeva il lume, e il dragone sotto che giaceva rotto per traverso. Resero adunque grazie di cosí miracolosa liberazione, avendo gettato fuori il dragone tagliato in pezzi. E perché gli abitatori, glorificando la beata Vergine, ascendevano a onorar la sua imagine, Accigeri, Cesare prekopense, facendo guerra contra i suoi fratelli, dall'esempio di questi tirato supplicò alla beata Vergine che lo volesse aiutare, facendo voto che l'averia remunerata. E certamente i macomettani onorano la Vergine Maria, testificando quella senza copula virile aver concetto e partorito il grande profeta Giesú. Ora questo re, avendo superato i suoi emuli, vendé i due migliori cavalli che egli avesse, del prezzo de' quali comperò due grandissimi ceri, comandando che quelli avanti l'imagine detta ogni anno ardessero; il che per li posteri fin a questo giorno è stato continuato.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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