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      Non si fanno in quei paesi peschiere per conservar il pesce, come cosa inutile.
      Ancora nella Lituania il pane de' contadini e villani è negrissimo, non crivellato, di segala overo d'orzo con le semole; il pane de' nobili e signori è bianchissimo e bello, di purissima farina di grano. Non hanno vino se d'altronde non vien condutto, come è il vino rinense; ancora se ne conduce dalle regioni occidentali qualche poco, per il mare Germanico e mar Balteo. Del medone liquido e spesso, e in diversi modi cotto, molto ve n'abonda, e con quello si ristorano e imbriacano. Cuocono la cervogia a diversi modi, ed è di diversi grani, come di frumento, di segala, d'orzo, di vena e di miglio e d'altri grani, i quali non sono troppo saporosi. Gli uomini vulgari, poi, quasi sempre bevono acqua. Frutti veramente delicati non nascono in quelli paesi, come olive e altri frutti dolci, perché la provincia è agghiacciata e fredda. Hanno bestiami grossi e salvaticine piú che in tutte le altre parti de' cristiani. I pascoli deserti e boschi sono grandi, alcune volte di dieci, di quindici e qualche volta di venticinque miglia; a canto ai deserti e selve si trovano delle ville con gli abitatori. E perché vi sono gran selve, quivi si ritrovano ancora gran fiere e in grandissima quantità; e si pigliano uri e buoi salvatichi, i quali in lor linguaggio sono chiamati turhi, e zumbroni, asini e cavalli salvatici, cervi, camozze, stambucchi, capre, cinghiali, orsi, martori, simmie e simili altri animali. Oltra di questo gli uccelli vi abondano, e specialmente i beccafichi, dove ancora che non siano vigne, nondimeno s'ingrassano e sono mangiati con gran dilettazione.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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