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      È nella Lituania e nella Moscovia un animale voracissimo e inutile il qual in altro paese non si ritrova, nominato rosomaka, d'altezza d'un cane, della faccia d'un gatto, di corpo e coda come una volpe, di colore negro, e mangia corpi morti. Questo animale, trovato che ha un corpo morto, tanto ne devora che si distende e si gonfia come un tamburo: e trovata una strettezza fra due alberi, vi entra per forza cosí a poco a poco, di sorte che vien a calcar violentemente la pancia con gli intestini, acciò che quello che egli ha mangiato violentemente, con maggior violenza lo digerisca. Ma subito che egli è estenuato, un'altra volta si mette co' denti attorno al corpo morto; finalmente fa tante volte questo atto finché ha finito di devorar il morticino. E forse la natura ha prodotto in quelle regioni un simile animale accioché sia per riprensione degli uomini che a simil vizio sono sottoposti: perché i gran ricchi, come hanno cominciato il pasto, overo banchetto, lo riducono dal mezodí fino a mezanotte, continuamente mangiando e bevendo, levandosi da tavola ogni volta che dalla natura sono necessitati alla digestione per secesso; e un'altra volta tornano a devorare fin al vomito e perdita de' sentimenti, e che ogni lucerna pare due, e che non sanno che differenza sia dalle parti da basso a quelle del capo. È in grande uso quella mala consuetudine nella Lituania e nella Moscovia, ma piú poi e piú sfacciatamente si costuma in Tartaria. Vi è un'altra consuetudine ancora ne' paesi della Lituania, Moscovia e Tartaria fin dalla sua origine, del vender degli uomini.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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