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      E che ciò sia la verità, in tutta la corte a quel tempo non si parlò mai altramente: di che ne dà chiara testimonianza nella sua istoria don Pietro Martire, scrittor celebre in que' tempi che allora stava in Spagna a' servizii di quelli serenissimi re di gloriosa memoria, i quali, veduto il felice successo del viaggio, si trovarono tanto satisfatti del servizio suo che lo divulgarono per tutto il mondo, esaltandolo e inalzandolo fin al cielo, e gli fecero tutti quegli onori che si possono imaginar maggiori, confermandogli i privilegi che gli aveano fatti delle decime di tutte l'entrate e diritti reali che si cavassero di tutte le terre ch'egli scoprisse, creandolo perpetuo almirante dell'Indie, e lui e tutti li suoi descendenti, e facendolo sedere nel conspetto delle lor Maestà, che a privata persona è onor grandissimo in quei regni. E dandogli il titolo di don, volsero che egli aggiugnesse presso all'armi di casa sua quattro altre, cioè quelle del regno di Castiglia, di Leon, e il mar Oceano con tutte l'isole, e quattro ancore per dimostrar l'ufficio d'almirante, con un motto d'intorno che diceva: "Per Castiglia e per Leon nuovo mondo trovò Colon". Che se avessero avuto sospicion alcuna di questa favola, la qual maliziosamente dopo il suo ritorno fu per invidia finta dalla gente bassa e ignorante, affezionata a' detti pilotti, quei prencipi tanto savi e prudenti non gli averebbono fatti cosí gran privilegi, concessioni e onori. Oltre di ciò, si sa chiaramente che nel cuore e nell'animo di tutti i grandi e signori di Spagna è fin al presente scolpita la memoria di questo gran fatto del signor Cristoforo Colombo, e tutti ne parlano di continuo molto onoratamente.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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