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      In questo mezo l'admirante, per la notizia che aveva da quelli isolani che aveva seco, mandò trenta uomini ad una provincia di questa isola detta Cibauo, la qual in mezo dell'isola era situata, montuosa, con gran copia d'oro, per quello che mostravano gli abitanti. Questi uomini, ritornati, referirono maravigliose cose delle ricchezze di quel luogo, e che da quelli monti descendevano quattro grandissimi fiumi, che dividono l'isola in quattro parti quasi eguali: l'uno va verso levante, chiamato Iunna, l'altro inverso ponente, Attibunico, il terzo a tramontana, detto Iachen, il quarto a mezodí, Naiba.
      Ma per tornar al proposito, l'admirante, fatta questa città circundata di argini e fossi, a fine che se, essendo lui absente, gl'Indiani gli assaltassero, si potessino li nostri difendere, a' dodici di marzo si partí con circa 400 fra a piedi e a cavallo, e si mise in camino per andar alla provincia dell'oro, dalla parte di mezodí. E dapoi passati monti, valli e fiumi, discese in una pianura, la quale è principio de' Cibaui; per la qual pianura corrono alcuni rivoli, nelle arene delli quali si trovava l'oro. Entrato adunque l'admirante per 72 miglia dentro dell'isola e distante dalla sua città, giunse alla ripa d'un gran fiume, sopra la quale in un colle eminente deliberò far una fortezza per poter piú securamente cercare li secreti del paese, e chiamò la fortezza S. Thomé. Mentre che l'admirante era occupato nell'edificar questa fortezza, molti paesani vennero a lui per aver sonagli e altre cose delle nostre, e lui all'incontro gli domandò che gli portassero dell'oro.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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