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      Tutti gli altri similmente restorono spaventati, e pensorono che il mondo venisse al fine. Il governatore, sollevandola e ridendo in verso loro, liberò tutti di questo spavento, e massime che, cessato lo strepito delle artiglierie, cominciorono a sonare trombe, piffari e tamburi, il che dette gran piacere agl'Indiani. Dapoi il governatore, fatta montare Anacaona in su la nave, a mano la menò per tutto, mostrandogli particolarmente tutti li luoghi d'essa; dietro la quale venne il cacique con gli altri Indiani, li quali, entrati similmente nella nave, considerandola tutta di sotto e di sopra restorono admirati, né altro dicevano se non che guardavan l'un l'altro; il che veduto dal governatore comandò che si togliessero su le ancore e dessersi le vele a' venti, la qual cosa fu loro ancora di maggiore stupore, vedendo una sí gran macchina muoversi senza remi o fatica d'uomini, e piú quando vedevan la nave per il medesimo vento andare innanzi e indietro. Finalmente, carica la nave di pane di iucca e maiz, licenziò il cacique e la sorella, poiché ebbe donato loro molte cose di quelle che fra li cristiani si fanno. Anacaona nell'aspetto mostrava gran doglia di questa partita, e pregava il governatore che fusse contento o restar lí alquanti giorni o veramente voler che lei lo seguitasse. A questo il governatore disse assai parole, promettendogli tornare altra volta.
      E finalmente, mandata la nave al suo viaggio, lui per terra insieme con li soldati se n'andò alla fortezza Isabella, dove trovò un Roldano, il quale, di vil condizione, servidore dell'admirante, era stato inalzato da quello e lo aveva lasciato alla sua partita presidente della giustizia, esser di molto male animo in verso di lui, ed esser andato per l'isola rubando.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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