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      Li nostri all'incontro, ancor loro con le freccie in su gli archi a poco a poco s'accostavano alla barca. Ma gl'Indiani, partiti dalla nave maggiore, confidandosi nella celerità de' suoi remi s'accostarono ad una nave minore, e tanto se gli avicinarono che il patron della nave gittò nella barca un saio di panno e una berretta a uno de' primi di loro. Dal che successe che dipoi con segni si detter fede di scendere in sul lito, dove piú commodamente potrebbero insieme parlare. Ma andato il patron della nave a dimandar licenzia all'admirante, e loro temendo di qualche inganno, dettero delli remi in acqua e se n'andarono via. In modo che di questa terra non ebbero altra cognizione.
      Non molto lontano da questo luogo trovorono una correntia d'acqua da levante in ponente, tanto celere e impetuosa che pareva un torrente che altissimi monti discendesse, tale che l'admirante affermava mai, dapoi che navigava, aver avuto maggior paura. Andato alquanto avanti per questa correntia, trovò una bocca di larghezza d'otto miglia, che pareva l'entrata d'un grandissimo porto, dove sboccava questa correntia, la quale chiamaron Bocca di Drago; e un'isola che era all'incontro, chiamaron Margarita. All'incontro di questa correntia d'acqua salsa veniva con non minore impeto da terra una correntia d'acqua dolce, e faceva forza di sboccare in mare, ma dalla salsa era impedita, in modo che insieme facevano gran combattimento, con bollori e spume. Entrati in questo golfo trovorono finalmente acqua dolcissima e buona; navigarono 104 miglia continuamente per acqua dolce, e quanto piú andavano verso ponente tanto piú erano dolci.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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