Pagina (92/1260)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Le donne nutriscono l'oche e anitre come si fa in Spagna. Nelli loro boschi sono pavoni, non però con penne di varii colori come li nostri, perché il maschio è poco differente dalla femina. Sonvi ancora fagiani in gran copia. Costoro sono perfettissimi arcieri perché con le freccie danno dovunche vogliono.
      In questo luogo Alfonso Nigno con la sua compagnia, per quelli giorni che vi stettero ebber buon tempo, perché aveano un pavone per quattro aghi, per dua un fagiano, una tortora, una oca e un colombo per un pater nostro di vetro. E in far questi baratti contrastavano non altrimenti che fanno le nostre donne, quando alli mercati voglion comperare qualche cosa. Ma andando nudi domandoron per atti e cenni a che si potessino servir delli aghi, alli quali fu risposto dalli nostri similmente per gesti che con quelli potevano curarsi li denti, e cavarsi le spine de' piedi, e per questo loro cominciorono a stimargli. Ma sopra tutte le cose piacevano loro li sonagli, e per aver questi non lasciavano di dar cosa alcuna.
      Sentivasi di quel luogo, nelli boschi d'altissimi arbori e spessi che erano lí vicini, la notte spaventevoli mugghi d'animali. Nondimeno giudicavano che quelli non fussero nocivi, e questo perché gli uomini del paese andavano sicuramente cosí nudi senza tema alcuna per quelli boschi con loro archi e freccie, né mai si trovò che alcuno da quelli animali fusse stato morto. Quanti o cervi o cigniali li nostri domandavano, tanti con le loro freccie n'ammazzavano. Non hanno buoi né capre né pecore, usano pane di radici e di maiz simile a quello dell'isola Spagnuola.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





Spagna Alfonso Nigno Spagnuola