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      Dimostravano grandissima rusticità, anzi pareano uomini quasi salvatichi, ancora che fussino belli uomini e di corpo proporzionatissimi, bruni di colore e universalmente magri. Per il che Alfonso Nigno, contento di quanto aveva trovato, deliberò tornarsi per la via che era venuto.
     
     
      Quello accadete al detto Nigno con li canibali navigando con la compagnia verso Paria, e de' costumi di detti canibali. Come si faccia il sale nella provincia Haraia. E dell'osservanza di quel paese nel sepellir gli uomini da conto.
     
      E cosí tornando indietro con l'aiuto di Dio giunse con la compagnia alla provincia delle perle chiamata Curiana, dove dapoi stettero giorni venti a darsi piacere. Ma quello che accadesse loro vedendo da lontano il paese di Paria, avanti che vi arrivassero, non mi par fuor di proposito narrarlo. Navigando adunque e andando avanti, a quel luogo che abbian detto chiamarsi Bocca di Drago s'incontrorono in 18 canoe, over barche di canibali, li quali andavan cercando di pigliare uomini. Costoro, visto la nave, con grande ardire l'assaltarono, e circondandola, con loro archi e freccie incominciarono a combattere. Ma gli Spagnuoli con loro artiglierie gli spaventoron molto, in modo che tutti si misero in fuga. Li nostri con la barca armata li seguitorono tanto che presero una loro barca, della quale molti delli canibali, buttatisi in acqua, notando scamporono. Solamente uno ne presero che scampar non poté, il qual aveva tre uomini legati con mani e piedi per volergli a suo bisogno mangiare; il che compreso dalli nostri disciolsero li legati; e il canibale legato dettero in man delli prigioni, dando lor licenzia che di lui facessero quella vendetta che a loro piaceva.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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