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      Per il che l'admirante deliberò lasciar questa provincia e, perché aveva le navi tutte abisciate, venirsene per la piú breve via gli fusse possibile all'isola Iamaica, la quale è all'incontro della Spagnuola e Cuba inverso mezzogiorno. E in questo viaggio patirono assai disagi, di modo che molto mal condizionati arrivorono alla detta isola, dove stettero molti mesi constretti dalla necessità, perché avevano le navi che facevano acqua, in modo che di quelle non si potevano valere; con grandissima difficultà di vettovaglie, dove bisognava si contentassino delli cibi li quali produceva quella terra, e quando quelle genti barbare ne concedevano loro. Dette loro grande aiuto l'inimicizia che avevano quelli signori l'uno con l'altro, perché ciascuno, per aver li nostri in favore, gli pasceva di quel pane che aveva.
      Trovandosi l'admirante in queste difficultà, e volendo provedere d'aver soccorso dall'isola Spagnuola, mandò il suo maestro di casa Diego di Mendez con alcuni Indiani dell'isola Iamaica in una barca, li quali di scoglio in scoglio con gran difficultà finalmente arrivorno al primo capo dell'isola inverso ponente, il qual è lontano dall'isola Spagnuola quaranta leghe. Gl'Indiani, per la speranza delli premi promessi dall'admirante, tornorono indietro per dargli nuova d'aver messo il detto Diego di Mendez in su l'isola Spagnuola, e come lui s'era partito da loro a piedi alla volta della città di San Domenico; l'admirante di questa nuova rimase molto allegro.
      Diego, arrivato a San Domenico, dette le lettere dell'admirante al comendador maggior, qual subito armò una caravella, e il medesimo volse far detto Diego, perché, comprato un navilio dei danari dell'admirante e quello fornito di vettovaglie, insieme con la caravella del comendador mandorono a levar l'admirante di Iamaica e condurlo nella città di San Domenico, nella qual riposatosi alcuni giorni, con le prime navi che si partirono passò in Spagna, a dar conto al re catolico dell'ultimo discoprimento ch'egli avea fatto verso la terra ferma; la qual relazione fu udita da detta Maestà e da tutta la corte con grandissimo piacere e admirazione, e fu causa che molti si proposero in animo di voler andare ancor loro a discoprir detta terra ferma.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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