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      E appresso manderiano un pellegrino per nome loro a visitare la detta chiesa sino in Sibilia. E oltra di questo dedicheriano un palazzo del signor del detto luogo per chiesa di sua Maestà.
      Il che fatto tutti giurorono di non voltar mai le spalle agl'inimici, e con grande impeto gli andorono ad assaltare. Gl'Indiani, vedutigli venir, tirorono ad un tratto tutte le sue freccie, che non una andò in fallo, ma per essere coperti li nostri di scudi di legno forte non furono feriti; poi con mirabil destrezza si tirorono indietro alquanti passi, e di nuovo tirorono un'altra moltitudine di freccie, le quali similmente non fecero danno alcuno; ma li nostri, discaricati alcuni schioppi, li fecero fuggire e voltar le spalle e abbandonar quel luogo dove abitavano, nel quale entrati li nostri trovorono assai pane di maiz e di iucca, con alcuna sorte di frutti dissimili alli nostri, i quali loro serban tutto l'anno come appresso di noi si salvano le castagne.
      Gl'Indiani di questo paese vanno tutti nudi, ma le femine portano una camicia di cottone dall'umbilico in giuso. Questa regione è di temperato aere, e la bocca del fiume del Darien è lontana dall'equinoziale gradi sette, e li giorni di tutto l'anno sono quasi eguali con la notte, e talmente che vi si conosce poca differenza.
      Il giorno drieto volsono li nostri andar a contrario d'acqua su per il fiume, e lontano da quel luogo un miglio trovorono un folto canneto nel quale, coperti con gli scudi per piú sicurtà, dubitando d'insidie, si missero ad andare con opinione che gl'Indiani si fussero in quello ascosi con le robbe loro; la quale opinione non fu falsa perché, presentito gl'Indiani il venir de' nostri, l'aveano abbandonato e lasciate assai robe, come sono coltre di cottone dove dormono, masserizie di casa fatte a nostro modo di legno e di terra, e alcuni pettorali d'oro e catene che portano al collo, per valuta in tutto di 5000 castigliani, le quali catene erano molto ben lavorate; e come poi s'intese questi lavori d'oro sono portati in questa provincia d'altri paesi e barattati con pan di maiz e altre vettovaglie, percioché tutti questi popoli non hanno commerzio alcuno tra loro se non con baratti, né conoscono alcuna sorte o uso di moneta.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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