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      Questo maiz quelli di Uraba chiamano hoba, e tre volte l'anno si semina e raccoglie perché, per esser vicini alla linea dell'equinoziale, questa provincia non patisce alcun freddo né caldo eccessivo.
      Vedendosi quelli del Darien ridotti in queste calamità, deliberorono di mandar un'altra volta Valdiva alla Spagnuola, con relazion di quanto aveano inteso delle grandissime ricchezze e oro che era sopra l'altro mare, accioché gli mandassero e vettovaglie e genti per poter far quella impresa, e discoprir il detto mare. E gli dettero di tutto l'oro trovato e partito fra loro, il quinto che toccava alli re, qual fu castigliani quindecimila, fatto in verghe, non cavato d'altro che d'alcune lamette che portano detti Indiani alle orecchie e naso, e catenelle alle braccia e collo e lame grandi avanti il petto. E cosí il detto Valdiva, con gli ordini datigli da Vasco Nunez, entrò di nuovo in mare con la sua caravella alli dieci di gennaio del 1512. Aveva ancor seco assai oro, che mandavano li detti dal Darien in Spagna, chi a suo padre e madre e chi a' suoi parenti.
      Ma lasciamo il detto Valdiva andar al suo cammino, del qual al suo luogo diremo, e ritorniamo a quelli del Darien che, cacciati dalla fame deliberorono d'andar cercando tutti li luoghi lí vicini. Dalla bocca del golfo di Uraba fino all'ultimo angulo sono miglia ottanta in circa, e questo angulo li nostri chiamano Culata. Quivi andò Vasco Nunez con cento uomini sopra un brigantino e alcune canoe, le quali da quelli di Uraba si chiamano uru.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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