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      Il re catolico mangiò di uno delli sopradetti frutti detto guarabana, grande come un gran cedro, con alcune squame sopra a modo d'una pigna, ma nella tenerezza era come quella d'un mellone, e di sapore, come allora sua maestà disse, superava ogni altro frutto che mai avesse mangiato. Quello solo fu portato con gran diligenzia a sua maestà, perché gli altri si guastorono nel viaggio. Hanno alcune radici dette batatas, le quali mangiano; io, come le viddi, giudicai che fussero navoni grandi, con la scorza nera e dentro bianchissime, e sono buone cotte e crude, e paiono della bontà delle castagne o migliori.
      Ma lasciamo stare l'erbe e arbori e diciamo degli animali. In questa provincia si trovano, oltra molti leoni e tigri, gatti cervieri, volpi e cervi, ancora alcuni animali mostruosi, tra li quali ne è uno che è della grandezza d'un bue over mula, con un mostaccio lungo a modo d'elefante, e ha il color del pelo che s'assomiglia al bue, le unghie tonde come quelle del cavallo, e gli pendono l'orecchie quasi come all'elefante, ma sono minori. Sonovi ancora molti di quelli animali di quattro piedi, che portano in seno sotto la pancia li figliuoli piccioli quando poppano, e vanno correndo sopra gli arbori a mangiar frutti, come di sopra s'è detto.
      In questo golfo di Uraba corrono molti fiumi, e tra gli altri il Darien, sopra le ripe del quale hanno fabricato la città di Santa Maria dell'Antica. Èvvi ancora un fiume grandissimo, qual fu navigato per Vasco Nunez, che è largo piú di quattro miglia e di grandissima profondità, e lo chiamarono il Rio Grande, nel quale trovorono infiniti lagarti.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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