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      Costui, né per parole del messo del cacique Chiappe, né per paura voleva venire, pur essendogli detto ch'abbrucierebbono tutto il suo paese, ordinò che 'n suo luogo il figliuol venisse. Qual come Vasco vidde subito gli fece carezze e lo vestí al modo nostro, e appresso gli donò alcune filze di paternostri di vetro, e gli fece dir ch'andasse a trovar suo padre e gli narrasse della fortezza delli nostri, che portano le saette dal cielo in mano, e come sono benigni verso quelli che gli vengono a trovare.
      Tumacco, veduto il figliuol vestito e intese le parole, deliberò venir verso Vasco. E doppo tre giorni si mise in camino, accompagnato da molti suoi famigliari, e per allora non portò cosa alcuna a donargli, ma, avendo fatta amicizia grande con Vasco, subito mandò delli detti suoi famigliari e gli fece portar diversi lavori d'oro, per valuta di 614 castigliani, e 240 perle assai grosse e una infinità di minute. Li nostri, vedute le perle, s'allegrorono molto, le quali però non erano di quella bianchezza che doveano essere, e la causa intesero perché non le sanno cavar dell'ostriche dove nascono se non le scaldano al fuoco tanto che da se medesime s'apprino, e dipoi mangiano la carne che v'è dentro. Ed è cibo da signori, del qual per esser molto buono tengon gran conto, e fannone maggior stima che delle perle che in quelle nascono. Tumacco, veduti li nostri che facevano tanto conto delle perle, ordinò ad alcuni Indiani lí presenti che andassero a pescarne, quali dipoi quattro giorni ritornarono con dodeci libre di perle tra grosse e minute.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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