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      Quel paese era signoreggiato da duoi Indiani parenti, l'uno chiamato Catocho e l'altro Ciuriza. Costoro lo vennero ad incontrare e gli dettero un poco di pane, offerendosi di fargli compagnia. Per la qual cosa Vasco licenziò gl'Indiani del cacique Teaocha, e menò seco questi duoi caciqui, e stette tre giorni a far un camino molto difficile, per alcune selve tanto spesse, che con le scure era forza alcune volte farsi la strada; e poi bisognava passar attraversando valli sopra alcune paludi, nelle quali si affondava di sorte che spesso spesso qualche Indiano che andava avanti si vedeva inghiottirsi dalla palude, al che li nostri provedevano con tagliar assai legnami e distendergli sopra per potervi passare, e cosí passarono queste tre giornate con grandissimi travagli e quasi morti di fame. E la difficultà di questo camino causa il non esser commerzio alcuno di questi caciqui da un luogo all'altro, essendo inimici di continuo e facendosi schiavi e ammazzandosi l'un l'altro.
      Pur, giunsero alle case d'un cacique detto Bucchebua, qual trovorono ch'era fuggito alle selve con tutti gli suoi e aveva lasciato le case vacue. Presi alcuni de' suoi Indiani, e mandatogli a dire che tornasse, che non gli fariano dispiacer alcuno, costui gli rispose che s'era fuggito non per altro se non per vergogna, che non aveva il modo di poter accettar li nostri onorevolmente e come meritariano, non avendo alcuna cosa da dargli da mangiare. E per segno d'amore gli mandò a donar alcuni vasi piccoli fatti d'oro, dicendo che se non fusse stato spogliato da un altro cacique in una guerra ch'avea avuto seco, gli averia portato piú oro.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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