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      Dipoi stati un poco, ne feceno intendere ch'aveano non troppo lontano un signor loro inimico, qual era ricchissimo d'oro, e che ogni anno gli andava a molestar rubandogli e facendogli schiavi, e ancor che non lo esprimessero fuori, pur pareva che volesser dire che, ruinando questo signore, li cristiani averiano quanto oro volessino, e loro suoi amici sariano liberati da cosí crudel inimico. La qual cosa mostravano con gesti agl'interpreti che saria facile, volendo fargli spalle, e che loro sariano li primi a cominciar la guerra. Vasco gli fece risponder che ringraziava il suo signore della buona sua volontà e del presente, e che stesse di buona voglia, che presto gli mandaria aiuto che potria vendicarsi degl'inimici, e che gli accettasse all'incontro dell'oro quattro scure di ferro con le quali potria tagliare quel che volessero. Le quali loro presero con grande allegrezza, perché di queste gl'Indiani tengono maggior conto che dell'oro, perché dicono che l'oro è cosa vana e cercasi solo per satisfare all'appetito e agli sfrenati desiderii; e che chi mancava di quello non mancava d'alcuna sua commodità.
     
      Costoro non usano nel cibarsi quelle delicatezze che usiamo noi, non vasi lavorati, non tovaglie, non mantili; solo gli signori hanno vasi d'oro in su la mensa, gli altri con una man tengono il pane, o di maiz o di iucca, con l'altra o pesce arrostito o altra cosa che mangia per companatico, e con queste cose caccian via la fame. Della carne rare volte gustano. Se qualche volta accade che s'abbino a nettare le dita, per aversele con qualche cibo unte, se le nettano o a piedi o a' fianchi.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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