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      In questo tempo Vasco era gravemente ammalato di febre, per la fatica grande ch'aveva durata, e per la fame e sonno ch'aveva tolerato. Per questo partendo di quel luogo si fece portare su certi legni, che chiamano amache, da' suoi schiavi Indiani; gli altri compagni, parte andoron per lor medesimi, parte, per esser mal condizionati, andoron sostentati dagl'Indiani, li quali tanto eran debili che gli sostenevan sotto le braccia; e arrivato al palazzo del vecchio Comogro, del quale di sopra č fatta assai menzione, lo trovň morto, e che 'l figliuolo era successo in suo luogo, e preso il nome del padre si chiamava Carlo. Č il palazzo di questo cacique appič di monti molto ben cultivati, e ha dalla banda di mezodí una pianura di circa ventisei miglia, molto abbondante e grassa. Questa pianura gli abitatori chiaman zavana. Dopo questa sono li monti altissimi quali abbiam detto dividere li duoi mari, cioč il mare del Sur dal mare del Nort. Da questi monti discende il fiume Comogro, il quale, scorrendo per quella pianura e per valli d'altissimi monti, dove riceve molti fiumi e fonti che discendon da quelli, va a sboccare nel mar del Sur cioč di mezodí, ed č lontan dal Darien circa 70 leghe verso ponente.
      Come Carlo intese il venir delli nostri, venne loro incontro ballando con molti Indiani, e facendo grandissima allegrezza menogli al palazzo, dove dette loro da mangiare abbondantissimamente, poi gli presentň oro per valuta di duemila castigliani. Ma Vasco gli donň all'incontro molte delle cose sue, e tra l'altro un saio di panno e una camiscia sottile di tela, e alcune scure per poter tagliar arbori e fabricar case, che gli furono molto care.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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