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      E di questo n'avevano fatto prova nelle loro canoe, imperoché quelle che erano fatte di detti arbori, mai si trovavano corrose da' vermini. E appresso esservi altri arbori tanto venenati che solamente il fumo di quelli, abbrucciandone, ammazzavano l'uomo che lo sentiva. Detto cacique, stato con li nostri tre giorni, ben contento e satisfatto si partí.
      Il governator Petraria, per scoprir piú che fusse possibile di questa terra ferma e far piú facile il cammino verso il mar del Sur, ordinò, con il parere e consiglio di Vasco, che subito fussero fatti tre ridotti, dove li cristiani potessero alloggiarsi sicuramente quando passassero per quel cammino. Il primo fece far nel paese di Comogro. Il secondo nella provincia di Pocchorrosa. Il terzo in quella di Tumanama, e a ciascun d'essi pose sufficiente guardia. Mandò diversi capitani, altri ad una parte e altri ad un'altra, e prima mandò un Giovanni Aiora, gentiluomo di Cordova, molto onorato, con molti uomini sopra due caravelle, verso la costa del mare dove confina il paese di Comogro, per passare da quel luogo al mar di Mezzodí. Costui, smontato in terra, andato a trovar il cacique Carlo, che abbiam detto di sopra che fu battezzato da' nostri, cominciò a torgli per forza tutto l'oro e robe di casa che poteva trovare, né sazio di questo si misse a spogliare tutte le femine e uomini di quelli panni di cottone con li quali si coprivano le parti vergognose; e de lí partitosi, andato a diversi paesi di piú caciqui, tutti gli saccheggiava senza rispetto alcuno, di sorte che ovunque si sentiva la venuta di costui tutti fuggivano.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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