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      Un giorno, vedute appresso il lito assai case d'Indiani, li quali con tutte le femine e loro figliuoli correvan al lito a veder passar le navi de' nostri e con cenni mostravan di voler far loro presenti mettendo alcune cose sopra il lito; detto capitano deliberò di voler aver cognizione di costoro, e fatta buttar in acqua la barca della nave, con tanti uomini quanti vi poteron stare smontò sul lito. Gl'Indiani, che non desideravan altro se non che li nostri smontassero, vedendogli cosí bianchi, per potersegli mangiare, avevan messo una gran moltitudine d'Indiani arcieri in agguato dietro ad una collina, e come li nostri s'allontanorono un poco dal lito, costoro gli circundorono con tanta furia di freccie e dardi che in un momento gli fecero tutti morire, né valse che quelli delle navi scaricassero l'artigliarie, perché, toltigli in spalla, se gli portorono sopra un colle, non tanto lontano che quelli delle navi non vedessero ciò che facevano. Questi Indiani, avendo levato via alli morti tutte le teste, braccia e piedi, mettevan li corpi in alcuni legni lunghissimi e arrostivangli, e tanto era il desiderio che avean di mangiarsegli, che mezzi crudi e insanguinati gli levavan dal fuoco e tra loro se gli mangiavano.
      Questo spettacolo orrendo e spaventoso avendo veduto li nostri dalle navi, con maggior prestezza che poterono voltorono adietro le prue; e giunti al capo di Santo Agostino, avendo veduti non molto lontano dal lito molti boschi di verzini, smontati e caricate le navi se ne tornorono di molta mala voglia in Spagna.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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