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      E che questo Vaguoniona, volendo andar a trovar detto suo figliuolo, perché lo amava grandemente, lasciati gli altri in detta spelonca menò seco fuori tutte le femine che lattavano con li fanciulli al petto, e giunto alla ripa d'un gran fiume, li fanciulli, essendo affamati e gridando "toa toa", cioè mama mama, dicono che furono dal sole insieme con le madri convertiti in rane, e che per questo fanno quelle continuamente simil voce.
      Ma questo Vaguoniona, per aver avuto spezial grazia dal sole, mai fu mutato in alcuna cosa, ma dapoi che fu andato in diversi luoghi, se ne andò per una grotta sotto la terra, dove trovò una bellissima donna qual gli donò certi sassetti piccioli tondi, che chiaman ciba, e certe lamette d'oro, le quali affermano esser fin al giorno presente appresso alcuni caciqui di detta isola, e mostrarsi con grandissima reverenzia. E che gli uomini restati soli nella spelonca, come abbiamo detto di sopra, andando la notte dove eran alcune fosse piene di acqua piovuta per lavarsi, viddero certi animali simili a femine, che andavan sopra gli arbori come fanno le formiche. E per desiderio d'aver femine, non essendone restate loro alcuna, corsero per voler pigliarne ciascuno una. Ma avendogli messe le mani adosso, fuggivano delle lor mani come se fussero state anguille. E cosí, essendo tutti disperati di non poterne pigliare, fecer consiglio quel che si dovesse fare, dove il piú vecchio disse che si eleggessero fra tutti loro quelli che avessero le mani callose e aspre, li quali chiaman caracaracoli, e con questi tornati a volerne pigliare, di molte che ne presero non ne poteron ritener se non quattro, che tutte l'altre gli fuggirono.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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