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      Il cui esempio imitando io similmente, voglio in questo mio breve sommario ridurre e rappresentare alla real memoria di vostra maestà, quello che ho veduto nel suo imperio occidentale delle sue Indie, dell'isole e della terra ferma del mar Oceano, dove già sono dodici anni che io passai per riveditore del fondere dell'oro, per comandamento del catolico re don Ferdinando, quinto di tal nome, avolo di vostra maestà, a cui Dio abbia data la sua gloria. E cosí dipoi ho servito, e spero servire per l'avvenire quanto m'avanza di vita in quelle parti alla prefata maestà vostra. Delle quali cose e di molte altre simili piú copiosamente ho scritto in una istoria cominciata, poi che l'età mia fu atta ad esercitarse in tale materia; facendo memoria parimente delle cose accadute in Spagna dell'anno 1494, sino a questi tempi, e di quelle di fuori in quei regni e in quelle provincie dove io sono stato, distinguendo l'istorie e le vite delli re catolici don Ferdinando e donna Isabella, di gloriosa memoria, sino all'ultimo delli loro giorni; e cosí di quello che poi nel tempo della vostra felicissima successione è accaduto. E oltre acciò, io ho scritto particolarmente tutto quello che ho potuto comprendere e notare delle cose dell'Indie. Ma perché tutto questo volume è rimaso nella città di S. Domenico dell'isola Spagnuola, dove abito e sono accasato con la moglie e figliuoli, né altro portai qua meco, né tengo ora de' detti miei scritti piú altro di quello che mi resta nella memoria e da essa posso raccorre, ho determinato, per dare qualche recreazione alla maestà vostra, mettere insieme con brevità alcune di quelle cose le quali mi parranno piú degne d'essere da lei udite; perché, se bene qui da altri sono state scritte, e col testimonio della vista affermate, non saranno però forse cosí diligentemente state racconte, come da me puntualmente saranno narrate; benché in alcune di quelle, e forse ancora in tutte, abbino detta la verità, conciosiaché coloro i quali vanno a negociare in dette parti dell'Indie, attendano ad altre cose che gli possano essere di maggior utilità di quelle che si cava della memoria delle cose di questa qualità, onde con minore attenzione le guardano e considerano che non ho fatto io, che naturalmente vi ho avuta inclinazione e ho desiderato saperle, mettendovi ogni opera e volgendovi gli occhi e la mente.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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