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      Per questo non si mettono a seminar formenti, né piantar vigne, perché in quel tempo che queste cose tardariano a far frutti, le truovano a buon mercato, e le navi le portano di Spagna, e lavorando le minere o esercitandosi in mercanzia o in pescar perle o in altri esercizii (come ho detto) piú presto accumulano roba di quello che fariano per via di seminar formento o piantar vigne; e tanto piú ch'alcuni particolarmente, che pensano continuar in quel paese, si son posti a piantarle.
      Similmente sono molte frutte naturali di quel paese, e di quelle che vi si sono portate di Spagna, e quante se ne son portate rispondono molto bene; e perché particolarmente si trattarà da qui avanti delle cose che la medesima isola e l'altre parti dell'Indie aveano naturali di quei luoghi, e che li cristiani trovorono in esse, dico che di quelle cose che portorono in Spagna è in quella isola, in tutti li tempi dell'anno, molta e gran quantità d'erbe da mangiar bonissime d'ogni sorte, molti pomi granati e buoni, molte naranze dolci e garbe, molti bei limoni e cedri, e di tutti questi agrumi molto gran quantità. Sonvi molti fichi tutto l'anno e molte palme di dattali, e altri arbori e piante che si sono portate di Spagna.
      In questa isola non era animale alcuno di quattro piedi se non due sorti d'animali molto piccoli, che si chiamano l'un utias e l'altro coris, che sono quasi a maniera di conigli. Tutti gli altri animali che vi sono al presente, sono stati portati di Spagna; delli quali non mi pare che sia bisogno parlare, dapoi che si portorono di qui, né che si debba notar altro che la gran quantità nella quale sono cresciuti, cosí le mandrie di vacche come gli altri; ma sopra tutto le vacche, le quali sono augumentate in tanta quantità che sono molti patroni di bestiami che hanno piú di duemila capi, e assai passano tre e quattromila, e v'è chi arriva a piú di ottomila.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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