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      Questo ho veduto ben io nella sommità delle montagne di Guaturo dove, tenendo prigion il cacique di quella provincia, che s'era ribellato dal servizio di vostra maestà, e domandandogli di cui erano alcune sepolture poste nella sua casa, mi rispose che erano d'alcuni Indiani che s'erano uccisi nella morte del cacique suo padre. E perché molte volte hanno in costume sepelirgli con molta quantità d'oro lavorato, feci aprir due sepolture, dentro le quali si trovò il maiz e la mazza che di sopra ho detto: e domandato la causa al detto cacique e altri suoi Indiani, dissero che quelli che ivi erano sepolti erano lavoratori di terra, e persone che sapevano seminare e raccorre il pane, ed erano stati servitori del padre, e perché non morissero le sue anime con li corpi s'erano uccisi nella morte del padre, e avevano quel maiz e mazza per seminarlo nel cielo. Alli quali io dissi: "Guardate come il Tuira v'inganna e tutto quello che vi dà ad intendere è falso, che dapoi tanto tempo che questi sono morti ancor non hanno portato il maiz e mazza, ma è diventato marcio né vale piú cosa alcuna, e manco l'hanno seminato nel cielo". A questo rispose il cacique che, non avendolo portato, era perché ne dovieno aver trovato di sopra nel cielo, e di questo non aveano avuto di bisogno; a questo errore gli furno dette molte cose, le quali però sono di poco giovamento a rimuovergli di tal sue false opinioni, e specialmente quelli che si truovano in qualche età, essendo presi dal diavolo, il qual, dell'istessa forma che gli appare quando gli parla, è dipinto da loro di colori e di molte maniere.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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