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      XX.
     
      L'orso formigaro è quasi di maniera d'orso nel pelo, e non ha coda. È minor degli orsi di Spagna, è quasi di quelle fattezze, eccetto che ha il muso molto piú lungo, ed è di molto poca vista. Molte volte si pigliano a bastonate, e non sono nocivi, e facilmente si pigliano con cani; e bisogna che siano soccorsi con diligenzia prima che li cani gli ammazzino, perché non si sanno difendere, ancora che mordano alquanto. E truovansi quasi sempre, o il piú delle volte, intorno e vicino alle motte dove sono li formicari, nelle quali si genera una certa sorte di formiche molto minute, e nelle campagne e piani che non hanno arbori, dove per instinto naturale esse formiche si separano a generare fuora delli boschi, per paura di questo animale; il qual, perché è vile e disarmato, sempre va tra luoghi pieni e spessi d'arbori, fin che la fame e necessità, o il desiderio di pascersi di queste formiche, lo fa uscir a questi luoghi a cacciarle.
      Queste formiche fanno una motta di terra alta come un uomo, o poco piú, e alcune volte meno, e grossa come uno forziere e alcune volte come una botte, e durissima come pietra. E paiono queste motte termini di pietra tra confini. E dentro di quella terra durissima della qual sono fabricate, sono innumerabili e quasi infinite formiche molto piccole, le quali si potriano ricorre a staia, chi rompesse la detta motta; la quale alcune volte, bagnandosi con la pioggia, e sopravenendo dapoi l'acqua il caldo del sole, si rompe e si fanno in lei alcune fessure, ma sottilissime e di tanta sottilezza che un fil di coltello non può esser piú sottile.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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