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      Il qual Francesco io lo conosco, e lo viddi avanti che 'l gatto gli desse la sassata con gli suoi denti, e dapoi molte fiate lo viddi ancora senza essi, perché gli perse come è detto. E quando gli tirano alcuna freccia e feriscono alcun gatto, loro se la cavano, e alcune volte la ritornano a tirare a basso, e alcune volte, come se la cavano, la mettono loro medesimi di sua mano sopra la parte alta, delli rami, di modo che non possa cadere piú a basso, accioché non gli tornin a ferir con quella; e alcuni le scavezzano e fannone molti pezzi. Finalmente sarebbe tanto da dir delle sue astuzie e differenti foggie di tal gatti, che chi non gli vedesse non lo potria mai credere. Trovansene alcuni tanto piccoli quanto è la man d'un uomo, e minori, e altri tanto grandi come un can mastino mezzano. E fra questi duoi estremi ne sono di molte maniere e di diversi colori e figure, e molti varii e differenti l'uno dall'altro.
     
     
      Delli cani.
      Cap. XXVI.
     
      In terra ferma, nel paese degl'Indiani caribbi arcieri, sono alcuni cagnuoli piccoli che si tengono in casa, di tutti li colori di pelo che sono in Spagna: alcuni pelosi, alcuni rasi; e sono muti, perché mai abbaiano né gridano, né fanno segno di gridare né gemere, ancora che gli ammazzino con le bastonate; e somigliano li luppati, e pure sono cani. E io ne ho visto ammazzare e non si lamentar né gemere, e gli ho visti nel paese del Darien, portati dalla costa di Cartagenia del paese de' Caribbi, comperati a baratto di ami, dove gli battono né mai abbaiano, né fanno altro che mangiare e bere.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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