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      Delli fagiani.
      Cap. XLII.
     
      Li fagiani di terra ferma non hanno le penne come li fagiani di Spagna, né sono cosí belli nel vedere, ma sono molto buoni ed eccellenti nel sapore, e sono molto simili nel gusto alle pernici grandi, delle quali si trattò nel capitolo precedente. Le penne di questi uccelli sono berrettine, cosí come le pernici, ma non tanto grandi; sono ben piú alte nelli piedi, hanno la coda lunga e larga. Se n'ammazzano molti con balestre, e fanno certi canti a modo di fischi, molto differenti dal canto delle pernici, e molto piú alto, perché ben da lontano s'odono, e stanno ad aspettar assai, e cosí li balestrieri n'ammazzano in gran numero.
     
     
      Delli picuti.
      Cap. XLIII.
     
      Un uccello è in terra ferma che li cristiani chiamano picuto, perché ha il becco molto grande a rispetto della piccolezza del corpo, il qual becco pesa molto, e piú che tutto il corpo. Questo passere non è maggiore d'una quaglia o poco piú, ma ha l'invoglio delle penne molto maggiore, perché ha molto piú piuma che carne; le sue penne sono molto belle e di molti colori, il suo becco è lungo una quarta o piú, storto verso terra, e a principio e appresso la testa largo tre deta, la lingua che esso tiene è una penna, e dà gran fischi, e fa buchi negli arbori con il becco, donde entra, e fa gli suoi nidi lí dentro. E certo è uccello molto maraviglioso a vederlo, perché è molto differente da tutti gli uccelli che io ho veduti, cosí per la lingua, che è, come ho detto, una penna, come per la sua vista e disproporzione del gran becco rispetto al restante del corpo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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