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      Non si potria dir la pestilenzial natura di questi arbori, delli quali è gran copia nel golfo d'Uraba, per la costa di tramontana alla banda di ponente o di levante, e tanti che sono infiniti. Le legne di quelli quando ardono fanno tanto gran puzzo, che non è alcun che 'l possa tollerare, perché fa grandissimo dolor di testa.
     
     
      Degli arbori grandi.
      Cap. LXXIX.
     
      In terra ferma sono tanto grandi arbori che, se io parlasse in luogo dove io non avessi tanti testimonii di veduta, con timore averia ardimento di dirne. Dico che, una lega lontano dal Darien o città di Santa Maria dell'Antiqua, passa un fiume molto largo e profondo che si chiama il Cuti, sopra il quale gl'Indiani tenevano un arbore grosso attraverso, che prende tutto il detto fiume per ponte a passare; e per questo son passati molte volte alcuni che in quelle parti sono stati, li quali al presente sono in questa corte, e io similmente. E perché detto legno era molto grosso e molto lungo, e molto tempo stato in quel luogo a tal servizio, s'andava abbassando talmente che chi passava per un tratto di mano si bagnava fin al ginocchio; per la qual cosa già fa tre anni, e nell'anno 1522, essendo io ufficial di giustizia di vostra maestà in quella città, feci gettare un altro arbore, poco manco basso del sopradetto, che attraversò tutto il detto fiume e avanzò dall'altra parte piú di cinquanta piè, e molto grosso, e restò sopra l'acqua piú di duoi cubiti; e nel cadere che fece si menò dietro altri arbori e rami di quelli che gli erano da canto, e discoperse certe vigne, delle quali per avanti si fece menzione, di molto buone uve nere, delle qual mangiammo assai piú di cinquanta persone che eravamo lí. Era questo arbore nella piú grossa parte sua grosso piú di 16 palmi; nondimeno, a rispetto di molti altri che 'n quel paese si trovano, era molto sottile, imperoché gl'Indiani della costa e provincia di Cartagenia ne fanno canoe, che sono barche con le quali loro navigano, tanto grandi che in alcune vanno cento e centotrenta uomini, e sono d'un pezzo e di un arbore solo, e nel mezzo di quella sta commodamente una botte, restando da ciascun lato di quella spazio donde possano passare le genti della canoa; e alcune sono tante larghe che tengono dieci e dodeci palmi di larghezza, e le menano e navigano con due vele, cioè la maestra e trinchetto, le quali vele fanno di molto buon cottone.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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