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      E in ciascun piè de' sopradetti ove nasceva, vi era fondato il detto arbore piú grosso di venti palmi, e dapoi che tutti tre li piedi nel piú alto si teneano insieme, quel troncon principal era piú di 45 palmi in tondo: e io posi nome a quella montagna la montagna dell'arbore di tre piedi. Questo ch'ho narrato vidde tutta la gente che meco veniva, quando come ho detto presi il cacique di Guaturo, nell'anno 1522.
      Molte cose si potriano dire in questa materia, e come si trovano molti eccellenti legni e di molte maniere e differenze, sí di cedri odorati come di palme nere, e di molte altre sorti, molti de' quali sono tanto gravi che non possono stare sopra l'acqua, anzi subito vanno al fondo, altri cosí leggieri come il sughero. Solo voglio dire questo, che tutto quello che fino qui è scritto, sarebbe stato necessario di scriverlo piú diffusamente. E perché al presente io sono sopra la materia degli arbori, avanti che passi ad altre cose, voglio dire il modo che gl'Indiani con legni accendono il fuoco, il quale è questo: prendono un legno lungo due palmi, grosso come il minor deto della mano, over come una freccia, molto ben rimondo e liscio, di una sorte di legno molto forte, che lo tengono solo per questo servizio; e dove si trovano che vogliono accendere il fuoco prendono due legni de' piú secchi e piú leggieri che trovano e legangli insieme, uno appresso all'altro come le deta congiunte, nel mezzo delli quali legni mettono la ponta di quella bacchetta dura, quale, fra le palme delle mani tenendola, la voltano forte, fregando molto continuamente la parte da basso di questa bachetta intorno intorno fra quelli due legni che stanno distesi in terra, i quali s'accendono infra poco spazio di tempo, e a questo modo fanno fuoco.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





Guaturo Indiani