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      È molte volte accaduto che, andando i cristiani per quelli paesi e in luoghi molto secchi, che per carestia d'acqua si son trovati in pericoli grandi di morir di sete, delli quali pericoli si sono liberati per aver trovate le sopradette canne, né, benché ne abbin bevuta gran quantità, hanno però ricevuto alcuno nocumento; per questo gli uomini quando le truovano, fattone cannelli, se le portano ciascuno tante quante pensa dovergli bastare per una giornata, e tante alcuna volta ne portano che ne cavano due e tre inguistade d'acqua; e se ben le portassino molte giornate, mai si corrompe, ma si mantiene fresca e buona.
     
     
      Delle piante ed erbe.
      Cap. LXXXI.
     
      Dapoi che la brevità della mia memoria ha dato fine alla narrazione di tutto quello che mi ha subministrato degli arbori, passeremo a dire delle piante ed erbe che in quelle parti si truovano, e di quelle che s'assomigliano a queste di Spagna nella figura o nel sapore, over in altra particolarità. Dirò adunque con poche parole quanto tocca alla terra ferma, perché in quello che appartiene all'isole Spagnuola e altre che si sono acquistate e abitate, cosí degli arbori come delle piante ed erbe di quelle che si sono portate di Spagna, per avanti si è detto, delle quali tutte o la maggior parte d'esse similmente in terra ferma si truovano: come aranci forti e dolci, limoni, cedri e altre erbe d'orti; melloni molto buoni tutto l'anno; bassilico, il qual non è stato portato di Spagna ma è natural di quel paese, perché per li monti e in molte parti si truova; similmente fragole porcellane, che sono naturali del paese, nella forma, grandezza, sapore e odore che sono in Castiglia.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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