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      Ma di questo ch'io di veduta posso testificare, è che in terra ferma si pigliano e ammazzansi di queste nella villa d'Acla tanto grandi che sei uomini con gran fatica levavano una di queste, e communemente le minori son per una grossa carica di due uomini. Quella che viddi levar a sei uomini avea la sua coperta o scorza per il longo sei palmi di braccio, e per il traverso piú di cinque. Li modi del pigliarle son questi: alcuna volta accade che si trovano nelle gran reti, che si chiamano da tratta, alcune testudini, ma delle communi però in grande quantità, e questo aviene quando escono fuori del mare e partoriscono le ova, e insieme van pascendosi per le spiaggie a marina. E subito che i cristiani overo Indiani s'abbattono alle sue pedate trovate nell'arena, la seguono, e se la trovano quella subito fugge verso il mare. Ma perché la testudine è grave, subito l'aggiungono con poco fatica, e mettono un palo sotto le zampe e voltanla con la schiena in giú sí come vanno correndo, e la testudine si sta in modo che non può tornare a dirizzarsi, e lascianla star cosí, seguendo le pedate di qualche altra, e se la trovano fanno il medesimo: e a questo modo ne pigliano molte, al tempo, come s'è detto, quando escono del mare. È veramente eccellente pesce, sano e di molto buon sapore.
      Il secondo pesce che di sopra s'è detto delli tre, è il tiburon. Questo pesce è molto grande e molto leggiero in acqua, e molto gran beccaio crudele, e pigliansene assai cosí andando le navi alla vela per l'Oceano come stando surte sull'ancore overo altro modo, e massime li piccioli.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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