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      Ben credo io che, se questo è cosí come dicono gl'Indiani, che di quello che fin al presente si sa questo sia il piú stretto di terra ferma, e secondo che alcuni dicono è adoppiato di montagne aspere. Ma io non l'ho per miglior cammino, né cosí breve come è quello che si fa dal porto nominato Nome di Dio, qual è nel mar di Tramontana, fino alla nuova città di Panama, che è nella costa e sopra la riva del mar del Sur; il qual cammino similmente è molto aspro, e pien di molte montagne e molto alte, con molte valli e fiumi e con monti asperrimi, pieni di boschi foltissimi e molto difficili a passargli, che senza gran travaglio non si posson passare.
      Alcuni mettono per il cammino di questa parte da mar a mar diciotto leghe, e io lo fo piú di venti buone, non perché il cammino possi essere piú di quello che è detto, ma perché è molto cattivo, come è di sopra detto. E questo viaggio l'ho fatto io ben due volte a piè, e fo dal porto o villa detta del Nome di Dio fino al cacique di Ivanaga, che ancora si chiama di Capira, otto leghe, e di qui fino al fiume Chagre altre otto, ancora che sia maggior camino quello di questa seconda giornata, tal che fin a questo fiume fo sedeci leghe, e qui si finisce l'asperità del camino. Di qua poi fino al ponte Ammirabile son due leghe, e doppo il detto ponte sono due altre leghe fin al porto di Panama, talché in tutto son venti al mio giudicio. Si che, essendo io andato tanto e tanto peregrinato per il mondo, e avendo tanto veduto d'esso come ho, non è maraviglia che io affermi la mia opinione di questo cosí breve camino come quel che io ho detto che è dal mar di Tramontana a quello di Mezzodí.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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