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      Il che parrà al lettore cosa impossibile, avendo rispetto a quello che volge a torno o che ha di circonferenzia tutto l'orbe: ma non se ne dee maravigliare chi vede la figura che questa terra ferma ha, perché ella sia inarcata a guisa d'una coronetta da cacciatore o d'un ferro da cavallo. E chi considera in che forma si ritrova situata questa altra metà del mondo, per mediocre cosmografo che sia, assai bene intenderà che è possibile essere tanto grande quanto s'è detto.
      In alcune cose di quelle che io in questa prima parte scrivo non sarò molto lungo, per essere molto note. Vi dirò bene alcune opinioni che vanno oggi a torno sopra il primo discoprimento di questo nuovo mondo, e come n'ebbe notizia colui che fu il primo a scoprirle, essendo cosí incognite tutte queste terre e a Tolomeo e agli altri cosmografi antichi. Ma io non darò già in questo caso credito alcuno a quello che alcune genti volgari dicono, che ostinatamente contendono che altri fosse che primieramente questi mari e terre discoprissino, perché in effetto, ancorché si potesse congietturare qualche cosa in contrario, per impedire la lode di don Cristoforo Colombo, non si dee dire né credere. E tutta questa gloria è del Colombo, e al Colombo solo, doppo d'Iddio, ne sono debitori li re di Spagna passati e i presenti e i futuri, e non solamente tutta la nazione che a questi prencipi obedisce, ma li re stranieri anco, per l'utilità grande che è risultata in tutto il mondo per queste Indie, con tanti tesori che se ne sono cavati e che se ne cavano ogni giorno, e se ne caveranno mentre che sarà il mondo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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