Pagina (461/1260)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Or, quando l'admirante vidde terra, inginocchiatosi e con le lagrime sugli occhi per soverchio piacere, cominciò a dire con Ambrogio e con Augustino: "Te Deum laudamus, te dominum confitemur, etc.". E cosí ringraziando nostro Signore, con tutti gli altri che seco andavano incredibile festa l'un l'altro facevano, e chi abbracciava il Colombo, chi gli baciava la mano, chi gli dimandava perdono della poca constanzia che mostro avevano, e altri gli domandavano grazie e gli s'offerivano per suoi. In effetto era cosí grande il piacere e la festa che si facevano, abbracciandosi l'uno con l'altro, che non si potrebbe di leggiero dire: e io lo credo bene e lo so, perché se ora che il viaggio è securo e certo, tanto nel venir qui in queste isole come nel ritornare poi in Spagna, si sente incredibile piacere veggendosi terra, quanto si dee pensare che ne sentissero costoro, che cosí dubbio e incerto cammino facevano, quando si viddero certificati e securi del lor riposo? Ma si dee sapere che alcuni dicono il contrario di quello che qui s'è detto della constanzia del Colombo, percioché affermano che egli di sua volontà si sarebbe ritornato a dietro e non sarebbe giunto al fin del viaggio, se que' fratelli Pinzoni non l'avessero fatto navigare oltre; onde dicono che per cagione di costoro si fece questo discoprimento dell'Indie, perché il Colombo non aveva animo di passare piú oltre. Ma sarà meglio a rimettere questo a un lungo processo che s'è fatto fra l'admirante e il fiscal regio, dove s'allegano molte cose pro e contra: si che io in ciò non m'intrometto, per essere cose di giustizia e che per via di giustizia s'hanno a terminare.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





Ambrogio Augustino Deum Colombo Spagna Colombo Pinzoni Indie Colombo