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      Ma al parer mio, sotto la protesta fatta da me nel primo libro, dico che si dee tenere che in queste nostre Indie fu la verità evangelica predicata, percioché san Iacopo apostolo e poi san Paolo (come s. Gregorio ne' suoi Morali scrive) la predicarono prima nella nostra Spagna, donde poi nell'Indie la transferirono; ma l'avevano già queste genti selvaggie indiane posta del tutto in oblio, e adoravano i loro tanti idoli con le tante lor vane superstizioni; e ora sono ritornate a riconoscere questa verità santa, che tutta via non si resta di predicarvisi e d'ampliarvisi. Il che non è di poco merito appresso Iddio alla nostra nazione, che è in queste provincie cosí rimote penetrata, e posto per la via della salute tanti regni di genti idolatre e perse, mercé del primo admirante don Cristoforo Colombo, che a cosí bella impresa si mosse.
      Ma lasciamo questa materia a' teologi, perché se ne potrebbe tanto dire che se ne stancherebbono molte penne, massimamente nelle lodi de' re catolici don Fernando e donna Isabella e de' loro successori, che hanno perseverato in questo santo zelo della conversione di queste genti; perché in effetto, per loro volontà ed espressi ordini, s'è sempre proveduto e a questo rimedio dell'anime di questi popoli rozzi, e a fare che ben trattati fussero. E se in ciò s'è punto mancato, ne sono stati i ministri solamente cagione, che venuti in queste parti per governatori o per prelati hanno poco pensiero avuto di quello che fare dovevano, benché queste negligenzie tanto durano quanto tardano a venire a notizia o dell'imperatore o del suo consiglio reale dell'Indie, perché tosto vi si provede con quella attenzione e amenda che si conviene.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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