Pagina (518/1260)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Ora, questo cavaliero messer Pietro andava cosí infermo, e si lamentava e doleva tanto, che ben mi credo che esso sentisse i dolori che sentire sogliono quelli che sono da questa passione tocchi, ma non gli viddi però buga alcuna. Indi a pochi mesi, nel medesimo anno del 96, cominciò a sentirsi questa infermità fra alcuni cortigiani: ma in quelli principii andava questo male fra persone basse e di poca auttorità, e si credeva che si mischiasse questo morbo con accostarsi con donne publiche. Ma poi si sparse anco fra alcune persone principali, e gran maraviglia causava a quanti lo vedevano, sí perché era il male orrendo e contagioso, come perché se ne morivano molti. E perché l'infermità era nuova, i medici non l'intendevano né sapevano curare né darvi consiglio.
      Ora, seguí poi che fu mandato in Italia il gran capitano Gonzalo Fernandes di Cordova con una grossa e bella armata dai re catolici in favore del re Fernando secondo di Napoli, contra il re Carlo di Francia chiamato della testa grossa. E fra quelli Spagnuoli che con questa armata andarono ve ne furono alcuni ammorbati di questa infermità, onde col mezzo delle donne e col vivere mischiarono questo lor morbo agli Italiani e alli Francesi; e perché né questi né quelli avevano giamai tale infermità sentita, cominciarono i Francesi a chiamarlo il mal di Napoli, credendo che proprio di quel regno fosse, e i Napolitani, pensando che con li Francesi fosse venuto, lo chiamarono mal francese; e cosí d'allora in poi per tutta Italia si chiama.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





Pietro Italia Gonzalo Fernandes Cordova Fernando Napoli Carlo Francia Spagnuoli Italiani Francesi Francesi Napoli Napolitani Francesi Italia