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      Ma nel vero da questa isola Spagnuola passò questo male in Europa. E qui è morbo molto ordinario agli Indiani, che se ne sanno guarire, e hanno a questo effetto eccellenti erbe e piante appropriate a questa e ad altre infermità, come è il guaiacan (che alcuni vogliono che sia l'ebeno) e 'l legno santo, come si dirà quando si ragionerà degli alberi. Si che delle due infermità pericolose che i cristiani sentirono da principio in queste Indie queste delle bughe n'è una, e fu (come s'è detto) transferita prima in Spagna e poi in tutte l'altre parti del mondo. L'altra è quella che chiamano delle nigue, la quale non è in effetto infermità, ma è un certo male a caso, perché la nigua è una cosa viva e picciolissima, di modo che è minor che il piú piccolo pulice che si vegga; e in effetto è una specie di pulici, perché va saltando come pulice, ma è assai piú picciolo. Questo animaletto va per la polvere, e dove l'uomo desidera che egli non vi sia, bisogna che vi scopi molto minutamente la casa. Egli se n'entra ne' piedi e in ogni altra parte della persona, e per lo piú nelle punte dei diti, senza esser sentito, finché si sia già collocato fra la pelle e la carne; e comincia a corrodere e mangiare forte, e quanto piú vi sta piú mangia, di modo che, col raspare che l'uomo vi fa, questa nigua si dà molto fretta a moltiplicarvi molti altri animaletti della spezie sua, tal che in breve vi si fa un nido; percioché, tosto che vi entra il primo, vi s'annida e vi fa una borsetta fra pelle e carne, grande quanto è una lenticchia, e piena di lentidini che tutti diventano nigue; e se per tempo non si cavano fuori con un ago o con una spingola, nel modo che si cavano i pedicelli, è una cattiva cosa, massimamente che, doppo che sono già create (che è quando cominciano molto corrodere), con il raspare si rompe la carne, e si spargono questi animaletti di modo che chi non vi sa ben rimediare vi avrà ben sempre che fare.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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