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      Ritornando all'istoria, avuta ch'ebbe don Bartolomeo Colombo questa vittoria, parendogli che gran cagione di perpetuare l'amistà e la pace fra cristiani e Indiani era il lasciare in libertà Guarionex con le migliori condizioni possibili, lo pose ad effetto e lo lasciò via libero; onde egli di allora in poi faceva carezze e trattava bene i cristiani nel suo paese quando vi andavano o ne passavano. Sono alcuni altri che dicono che questo caciche non si ritrovasse nella battaglia, ma che v'andasse capitano generale delle sue genti il caciche Maiobanex, e che questi fosse poi con gli altri lasciato libero; ma che nel processo della guerra era stata fatta prigione la moglie di Guarionex, il quale per riscuoterla era venuto a fare pace e amicizia con cristiani.
      Ora, doppo di questa vittoria parve che don Bartolomeo Colombo cambiasse affatto natura, perché si mostrò assai piú rigoroso che prima con cristiani, di modo che alcuni non lo potevano sofferire; e piú che tutti gli altri Roldan Scimenes, che era restato per alcaide maggiore dell'admirante, e al quale non usava don Bartolomeo la cortesia che esso pensava di meritare. Né acconsentiva Roldan che costui nelle cose di giustizia facesse quello che piú voleva; onde sopra di ciò ebbero male parole, e don Bartolomeo gli usò mali termini, perché, secondo che alcuni dicono, li pose o li volse ponere le mani adosso. Di che egli in modo si sdegnò, che con settanta uomini s'appartò e se n'entrò molto nell'isola adentro, sviandosi dalla conversazione de' cristiani, predicando e dicendo ingiustizie dell'admirante e del fratello, con determinazione però di non appartarsi dal servigio delli re catolici; onde faceva le sue proteste di non volere solamente vivere sotto il governo né dell'admirante né del fratello, come in effetto poi mai non vi visse, perché se n'andò nella provincia di Sciaragua nello stato del re Beheccio; e quivi stette finché dopo qualche tempo venne nel governo di questa isola Spagnuola il commendatore Francesco di Bovadiglio, come appresso al suo luogo si dirà.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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