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      Cap. IX.
     
      Egli s'è detto di sopra come l'admirante venne di Spagna in questo suo ultimo viaggio per discoprire il resto di terra ferma, e cercare quello stretto che esso diceva dovere ritrovare per passare nel mare di Mezogiorno: nel che egli s'ingannò, perché lo stretto ch'egli pensava che vi fosse di mare vi è di terra, come si dirà appresso. Ma il commendatore maggiore non volle che egli entrasse nel porto di questa città di S. Domenico, ed egli avisò lui che, perché il tempo li pareva cattivo, non lasciasse navigare il commendatore Bovadiglia con l'armata, ch'era già in ponto per dover passare in Spagna. Ma, perché non gli fu creduto, ne succedette quello di male che appresso si dirà. L'admirante, come accorto e savio nochiero, si ridusse tosto nel porto Alsoso, e passata poi la fortuna seguí il suo cammino a discoprire i luoghi di terra ferma; e perché avea già avuto notizia che il capitano Rodrigo di Bastidas aveva discoperto fino al golfo d'Uraba, che sta in nove gradi e mezo la ponta di Caribana, ch'è alla bocca di quel golfo, passò oltre a discoprire la costiera di terra ferma piú verso ponente.
      Ma prima che a dire di questo discoprimento passiamo, non voglio lasciare a dietro la morte del commendatore Bovadiglia e del capitano dell'armata Antonio di Torres, che a questo modo passò. Non volendo questi cavalieri seguire il consiglio dell'admirante, uscirono del porto di questa città di S. Domenico, ed essendo otto o dieci leghe l'armata in mare, le sopragionse tal tempo sopra che di trenta legni grossi non ne scamparono piú che quattro overo cinque.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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