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      Vi sono molte buone erbe d'orti, come sono lattuche, ravani, curiandoli, finochi, cipolle, cavoli napolitani aperti e de' cappucci, e medesimamente le melanzane; anzi è loro cosí naturale e propria questa terra come ai negri la Guinea, che vi fanno assai meglio che non in Spagna, e un piedi di melanzane durerà dui e tre anni e produrrà sempre il suo frutto. Vi fanno anco i fagioli in gran copia e in perfezione, e medesimamente rape e pastinache e citriuoli. Vi si fanno meloni di Castiglia ottimi, e vi si trovano la maggior parte dell'anno; il medesimo avien delli fichi, che quasi tutto l'anno vi sono, o pochi o molti, come i meloni, ma nel tempo loro ordinario sono maggiori e migliori.
      E in conclusione tutte le cose qui dette e condotte di Spagna tanto non vi fanno qui bene e non si moltiplicano quanto le genti n'hanno poco cura, volendo spendere il tempo in piú grossi guadagni per arricchire piú presto, massimamente quelli che non hanno pensiero di fermarsi in queste parti, ma, tutti volti al guadagno delle mercanzie e delle minere, o delle pescherie delle perle o d'altre simil cose, pensano di dovere poi ritornarsi alle patrie loro. E per questo assai rari son quelli che s'occupano in seminare grano o in piantar vigne, perché quanti qui vengono tengono questa terra per matrigna, benché a molti sia stata assai migliore che madre. Se qui adunque talor manca il frumento o il vino, non è per difetto del terreno, ma delle genti ad altro occupate, perché s'è qui talor provato a seminarvi il grano, e vi ha fruttato eccellentemente.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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